martedì 15 maggio 2007

La World Bank censura il comportamento di Wolfowitz: ha violato le norme di comportamento

«Colpevole». Il presidente della Banca Mondiale Paul Wolfowitz ha «violato diverse norme» di comportamento interno per «promuovere e aumentare lo stipendio della sua compagna» Shaha Riza nel 2005. Un comportamento da censurare, in palese «conflitto d'interessi» con la sua carica di presidente dell'organizzazione internazionale deputata a promuovere lo sviluppo economico e a sconfiggere la povertà nei Paesi del terzo e quarto mondo. Non ha dubbi il panel interno della World Bank: Wolfowitz ha sbagliato, ed è solo ormai. Scaricato dalla Casa Bianca e dal suo più strenuo sostenitore George W. Bush, ora sconfessato anche dalla World Bank, sembra non avere vie di uscita se non quella obbligata delle dimissioni. Il teocon, già vice ministro della Difesa Usa, è salito agli onori della cronaca all'inizio del 2004 per essere stato il teorico per eccellenza della guerra in Irak, l'uomo più realista del re che perfino gli alti militari del Pentagono odiavano (il soprannome che gira ancora nei corridoi del Pentagono è chicken-hawks, pollo falco, a significare la distanza dei militari Usa da un uomo che non ha nemmeno fatto il servizio di leva e pretendeva di insegnare loro il mestiere). Ovviamente, com'è nel suo stile, Wolfowitz ha respinto le conclusioni del panel interno della World Bank. Ma la strada obbligata delle dimissioni per lui sembra ormai inevitabile.

Il Sole 24 Ore

Wallpaper del Giorno




lunedì 14 maggio 2007

Quando il poker si fa per sport e non per azzardo

La passione per il poker e per il gioco d’azzardo, lo sanno tutti, può spesso degenerare e rendere schiavi di un vortice che in molti casi spinge le persone a rovinarsi con le proprie mani. Quando questa passione però si tramuta in sport, praticato per il semplice gusto di stare insieme e trascorrere una serata diversa, allora si può parlare di divertimento senza scomodare eccessivi cliché e tabù del caso. Almeno così la pensa Giacomo Novelli, rimasto affascinato da una disciplina che spopola sulle Tv italiane e che si chiama Texas Hold’em: «Me ne ha parlato la prima volta un amico che seguiva sui canali satellitari le partite nei grandi casinò americani e mi ha subito affascinato - spiega Giacomo, che ha iniziato nel 2005, prima ancora che l’interesse espolodesse -. A quel punto non è stato difficile trovare le regole di questa variante del poker classico, perché su internet si trova di tutto». Da lì il passo successivo è stato quello di trovare appassionati e amici pronti a cimentarsi sul panno verde, davanti ad altri, a volte otto dieci avversari: «I primi tavoli li abbiamo fatti fra di noi - continua Giacomo -, ho comprato carte e fiches e un po’ a turno abbiamo messo a disposizione la casa». Adesso il gruppo è sempre più folto e il divertimento sempre maggiore con spesso nuovi sfidanti pronti a subentrare: «Voglio comunque precisare - continua il ventiquattrenne pratese che negli ultimi mesi ha partecipato a numerosi tornei - che quello che facciamo noi non è gioco d’azzardo. Infatti chi partecipa a questi tornei mette una quota fissa, che non è mai più cara di un boccale di birra preso in un pub, e massimo si gioca quella. Funziona un po’ come un normale torneo: si paga per giocare e chi rimane alla fine solo sul tavolo si prende il montepremi». Alla semplice passione è poi seguita la voglia di competere anche in tornei importanti: «Tutto è iniziato a dicembre dell’anno scorso quando con un gruppo d’amici ho partecipato ad un torneo a Perugia, aperto a tutti. Si è trattata di una esperienza davvero divertente e oltretutto mi ha permesso di conoscere Alessandro Meoni, presidente dell’associazione «All In poker» di Prato, con il quale è nato un bel rapporto». L’associazione di Meoni, che ancora non ha una sede definitiva, organizza i tornei all’Art Hotel di Calenzano, dove vengono disputati con regolarità tornei di zona che in palio, molto spesso, mettono l’iscrizione a tornei prestigiosi: «Così chi è bravo ha la possibilità di cimentarsi con veri mostri sacri del Texas Hold’em - conclude Giacomo, mentre ci mostra alcune mani per capire il gioco -. Domani per esempio parteciperò al torneo di San Remo, in Italia, dove adesso si inizia a parlare un po’ di più di questo sport, trai più prestigiosi».

Da: L'Espresso

"Voglio Sapere, per il sociale", il massacro delle foche.


Apriamo oggi una nuova rubrica, utilizzando quella grande videoteca di conoscenza che è youtube.com, inseriremo video denuncia, per farvi vedere le ingiustizie, le cose che non vanno, le verità crudeli, quello che la televisione ritiene "scomodo"ed è meglio non far vedere al pubblico.
Cominciamo oggi, con un video molto cruento, che sconsigliamo di vedere ad un pubblico facilmente impressionabile.
Denunciamo oggi, il massacro che ogni anno viene compiuto sulle coste canadesi, in particolare nell'isola di Terranova, un vero e proprio sterminio di massa. La più grande mattanza di mammiferi del globo. Ogni anno circa 300.000 foche perdono il diritto alla vita, in particolare i cuccioli, perchè la loro pelliccia è più pregiata e ricercata. Uccise principalmente con una pratica bestiale, attraverso l'utilizzo del bastone "hakapik", un bastone con una punta di ferro, colpendo la testa delle vittime. In questo modo, la pelliccia non verrà rovinata...
Spesso i cuccioli di foca alla vista di questi assassini, forse coscienti di ciò che stanno per subire, scappano terrorizzate sotto il pack ghiacciato e li muoiono affogate.
Concludiamo dicendo che per il governo canadese gli animali vengono uccisi" in “maniera umanamente accettabile”.

Eccovi quindi il video, vi chiediamo dopo la visione di dire la vostra su questa pratica abominevole, commentando il vostro disgusto. Perchè non è con il silenzioso sconcerto che otterremo qualcosa. Fate leggere e vedere questo articolo a quante più persone potete, perchè la gente deve sapere, quanto schifo a volte fa il genere umano.
A questo link potrete, vedere un altro video.

Ribadiamo, la crudezza di queste immagini e sconsigliamo la visione a un pubblico sensibile e non adulto.



Google lancia l'allarme sui siti esca

Siti esca che infettano i computer degli internauti, ovvero il lato oscuro della rete: una pagina web su dieci è a rischio virus, parola di Google.

I ricercatori del gigante di Internet - si legge sul sito online della Bbc - hanno «analizzato in profondità» 4,5 milioni di pagine. Circa 450mila aprono la porta a siti pericolosi, in grado di installare sul pc dell’internauta programmi infetti.

Secondo gli studiosi, altre 700mila pagine contengono software capaci di mettere fuori uso il computer di turno.

Un problema dalle dimensioni inquietanti, sostengono i ricercatori. Per questo Google «ha lanciato un’operazione per identificare tutte le pagine della rete pericolose».

Sotto la lente di ingrandimento dei ricercatori sono finiti siti esca che consentono l’installazione automatica di programmi infetti.

«L’utente - ha scritto Niels Provos, autore insieme ad alcuni colleghi di uno studio intitolato »Il fantasma nel browser« - si trova di fronte a link che promettono accesso a pagine ’interessantì, che offrono contenuto pornografico esplicito, software coperto da copyright o informazioni giornalistiche certificate».

«Un esempio classico - osservano i ricercatori - sono i siti che rimandano a video per soli adulti».

Nella maggior parte dei casi questa forma di pirateria informatica sfrutterebbe i punti deboli di Internet Explorer, il browser del colosso Microsoft.

Quanto alle strategie di attacco - sostengono gli esperti di Google - le insidie si nascondono spesso in zone della pagina web non controllate dal proprietario del sito. Molto pericolosi sarebbero banner pubblicitari e piccole icone: in inglese «Widget», traducibile come «aggeggio». Spesso, il virus è in agguato dietro calendari in miniatura o contatori del numero di visitatori di un sito.

Da: La Stampa

Cambia la tariffa?Addio Gestore



ROMA - I gestori della telefonia mobile devono garantire agli utenti immediata portabilità di numero e credito residuo in caso di modifica unilaterale delle condizioni del contratto, per esempio, le tariffe telefoniche, da parte degli operatori mobili telefonici. L'ha deciso l'Antitrust dopo aver esaminato le denunce dei clienti di Wind, avvisati con un sms del passaggio non richiesto a un piano tariffario meno vantaggioso. L'Antitrust invierà le segnalazioni dei consumatori all'autorità garante delle comunicazioni e al ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani.
L'Antitrust, guidata da Antonio Catricalà, informerà il ministro delle questioni sollevate dai consumatori e, nel comuicato di lunedì, ricorda che il Codice delle comunicazioni elettroniche attribuisce agli abbonati il diritto di recedere dal contratto, senza penali, al momento della notifica di proposte di modifica delle condizioni contrattuali. La comunicazione relativa alla variazione dei piani tariffari, inviata con sms e senza l'indicazione sulla possibilità di esercitare tale diritto, sembrerebbe dunque violare la regolamentazione in vigore e potrebbe, in base alla normativa, essere sanzionata.
Infatti, fatta salva la possibilità delle aziende di cambiare piani tariffari, «occorre garantire agli utenti, che conseguentemente intendono cambiare operatore, la portabilità immediata del numero di telefono, assicurando il mantenimento del credito residuo». Per questo l'Antitrust ha inviato una richiesta all'Agcom perché venga assicurato, in casi analoghi, uno speciale regime di immediata portabilità.
Inoltre, se la possibilità di variazione unilaterale fosse prevista dalle condizioni generali di contratto, potrebbero esistere gli estremi per una valutazione di vessatorietà delle stesse clausole contrattuali. E in base al codice del consumo, le associazioni dei consumatori possono richiedere al giudice l'annullamento delle clausole ritenute vessatorie.


Da: Corriere

Scoppia la mania dei lucchetti virtuali

Sono entusiasmanti i numeri dell’amore. Basta dare un’occhiata ai risultati del sito www.lucchettipontemilvio.com, dove gli innamorati di tutto il mondo possono agganciare on-line ad un lampione digitale identico a quello di Ponte Milvio a Roma, la loro promessa d’amore affidata ad un lucchetto virtuale. In soli 6 giorni, sono stati creati 2.500 lucchetti (quasi uno ogni 3 minuti) e si sono registrate più di 4mila persone. Le visite al sito hanno già superato le 30mila e provengono da ben 40 paesi, innanzitutto da Italia ed Europa, ma anche da nazioni lontane come Russia, Brasile, Argentina, India, Giappone e addirittura Cina Popolare. Insomma, è nata una nuova mania: “Siamo molto soddisfatti di questo successo - ha dichiarato Adriano De Maio, uno degli ideatori - E’ molto bello e significativo vedere quante persone, giovani ma anche tanti adulti, desiderino lasciare una traccia del loro amore”.

La moda dei lucchetti è nata in Cina nel secolo scorso ed è poi dilagata in Italia con il bestseller “Ho voglia di te” di Federico Moccia. Nel film tratto da questo romanzo, infatti, i due protagonisti Step e Gin (interpretati da Riccardo Scamarcio e Laura Chatti) si giurano amore eterno agganciando un lucchetto al lampione di Ponte Milvio e gettando la chiave nel Tevere. “Il successo del nostro sito - commenta l’altro ideatore, Flavio Di Pinto - forse risiede proprio nella possibilità di ripetere realmente su internet questo piccolo rito. Agganciare un lucchetto digitale, oltre ad una promessa d’amore, sta diventando anche un nuovo modo per dichiararsi”.

Il sito www.lucchettipontemilvio.com ha appena inaugurato il primo “registro ufficiale” dei luoghi in Italia dove è scoppiata la mania dei lucchetti: sono ormai decine le città interessate da questo fenomeno e sono gli stessi visitatori del sito a segnalarne sempre di nuove. Nel sito, non mancano poi le interviste ai vip: “se troverò l’uomo della mia vita, andrò subito a Ponte Milvio ad attaccare il mio lucchetto”, ha rivelato l’attrice Sarah Maestri, protagonista del film “Notte prima degli esami”, mentre Chiara Iezzi, la bionda cantante del duo Paola&Chiara, ha spiegato che “è bello che l’amore abbia un luogo ‘sacro’ di ritrovo”.

Adnkronos